Prima di parlare dell’enzima contenuto nella saliva facciamo un piccolo passo indietro per capire innanzitutto cos’è la “saliva”.
Molto semplicemente la saliva è il fluido prodotto dalle ghiandole salivari presenti nel cavo orale con davvero milioni di funzioni differenti: lubrificazione delle mucose, regolazione del pH, avvio del metabolismo dei cibi e difesa immunitaria immediata.
Gli enzimi contenuti nella saliva sono i protagonisti di alcune tra le sue funzioni più complesse per questo è importante conoscerne a fondo ogni aspetto.
Le proteine attive della saliva: la ptialina e la lipasi
L’amilasi salivare, conosciuta anche come ptialina, è l’enzima contenuto nella saliva deputato al primo metabolismo degli zuccheri ramificati (complessi) come l’amido contenuto nella pasta, nel pane, nella pizza e in altri cibi derivati dalla farina.
La ptialina agisce maggiormente in bocca e nell’esofago poiché viene inattivata dal pH estremamente basso dei succhi gastrici. Per questo motivo una protratta masticazione a livello orale favorisce la digestione dei carboidrati.
Non solo, ma il legame tra la saliva e il bolo alimentare favorisce la sua masticazione, deglutizione e favorisce il suo movimento peristaltico nell’esofago per arrivare allo stomaco.
La lipasi salivare è un secondo enzima importante per l’inizio del metabolismo degli acidi grassi perché rompe i legami chimici delle grandi molecole lipidiche e li riduce in piccole molecole mediante idrolisi, come gli altri enzimi che terminano con -asi, proprio come l’enzima amilasi.
Aspetti da non trascurare sugli enzimi salivari
Dal momento in cui la saliva e i suoi enzimi sono fondamentali per il nostro metabolismo e per la nostra salute è importante assicurarsi della presenza della giusta quantità di saliva e della sua qualità. Esistono strumenti e sistemi in grado di compiere queste misurazioni e fornirci indicazioni sulla nostra saliva come test del pH e test della funzione ghiandolare basale e stimolata.
Prova a casa: Per sperimentare l’azione dell’enzima contenuto nella saliva, in modo semplice e casalingo, si può provare a tenere in bocca per qualche secondo una mollica di pane, dopo alcuni secondi risulterà dolce.
Alterazioni quantitative della salivazione sono molto frequenti, ad esempio situazioni di stress possono portare a ipo-salivazione con conseguente secchezza della bocca (xerostomia), problemi orali e malessere per la persona.
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